Si ricercano fondi straordinari per restauro dell’altare dedicato a N.S. di Montserrat situato nell’antica cappella della Chiesa di Santa Maria in Betlem a Sassari.
Il Presidente del Gremio dei Sarti Salvatore Spada è alla ricerca di fondi per il completamento dei lavori di messa in sicurezza e restauro conservativo del retablo dell’antica cappella dedicata alla B.V. di Montserrat, sita nella chiesa monumentale di S. Maria di Betlem di Sassari.
Si tratta di un’opera scultorea in legno policromo risalente alla seconda metà del XVII secolo. Il Gremio dei Sarti, infatti, ricevette in concessione dai frati della chiesa di S. Maria la suddetta cappella già dal 1597 per potervi officiare i propri riti ed esercitare il diritto di sepoltura per tutti i soci defunti. Con ogni probabilità fin da allora la cappella era dotata di un antico altare ligneo, sostituito successivamente nel 1738 quando, con un accordo del 10 dicembre stipulato con i frati, il Gremio accettò di sostituirlo con il retablo che gli stessi frati commissionarono nella seconda metà del XVII secolo per l’altare di S. Antonio, ma che non fu di loro gradimento e pertanto rimase inutilizzato. Il nuovo retablo venne quindi riadattato in base alle esigenze del Gremio e posizionato nella cappella con i dovuti rimaneggiamenti operati dal maestro ebanista sassarese Juan Antonio Contena. Egli avrebbe costruì anche una nuova nicchia da “incastrare” all’interno del retablo, in maniera da potervi posizionare il simulacro della Madonna di Montserrat. L’ammontare complessivo dei lavori fu di venti scudi.
Da allora ad oggi nessuna opera di restauro o consolidamento risulta documentata ed il manufatto è stato esposto per quasi trecento anni alle variazioni igrometriche dell’ambiente della chiesa ed agli attacchi dei parassiti del legno, in particolare tarli, larve di scorpione, ma soprattutto termiti.
Già dal 1998 una piccola colonia di queste ultime venne segnalata alla soprintendenza, alla quale fu richiesto un intervento straordinario di urgenza, il quale -purtroppo- rimase disatteso.
Le condizioni del retablo andarono così peggiorando progressivamente e le colonie di parassiti aumentarono in maniera esponenziale finché nel 2008 parte della struttura fu soggetta ad un crollo.
In quell’occasione la Soprintendenza intervenne per la messa in sicurezza del sito smontando l’intero retablo, consolidando le parti lignee più danneggiate, lasciando all’interno della stessa cappella gli elementi più ingombranti (basamento, architravi e colonne tortili), mentre le parti più indebolite e minute furono trasferite nei locali del convento. Il tutto è rimasto in condizioni di totale precarietà fino alla fine del 2015, quando grazie al recupero di somme provenienti da interventi realizzati in altre opere lignee della stessa chiesa, la Soprintendenza comunica al Gremio di aver avviato dei lavori per “il restauro del fastigio, delle quattro colonne e dei dipinti su tela”. Purtroppo il grosso del monumento rimane escluso e non sarà possibile neppure il riposizionamento nella cappella. Il comunicato della Soprintendenza si conclude con l’auspicio che il Gremio possa farsi carico del reperimento dei fondi necessari al completamento del restauro ed al riposizionamento del retablo, sito in uno dei monumenti più importanti della città di Sassari e garantendo la piena disponibilità a fornire supporto tecnico ad un eventuale lavoro di recupero e conservazione.
Alla luce di ciò il Gremio ha provveduto a contattare diverse ditte specializzate nel restauro di beni culturali, sia del territorio che del resto d’Italia, individuando allo scopo la ditta “GIORGIO AUNEDDU MOSSA” di Sassari, già incaricata dal Ministero BBCC del parziale restauro delle parti smontate. La proposta di quest’ultima consiste nel completamento e riposizionamento del retablo per un ammontare complessivo di diverse migliaia di euro.
Il Gremio è consapevole della ingente entità della somma richiesta per i lavori, ma ha anche un’altra consapevolezza che consiste nel mantenere e trasmettere un’eredità storica e culturale che affonda le proprie radici agli albori della costituzione di Sassari in libero comune. Il Gremio di Sarti è una delle più antiche istituzioni della nostra città, ufficialmente costituita a Sassari con atto notarile nel 1532, ma già operante nei secoli precedenti. Inoltre, secondo l’opinione più accreditata da parte di numerosi studiosi, l’attività del Gremio (e degli altri gremi in generale) è da considerarsi anteriore alla costituzione di Sassari in libero comune nel 1294.
E’ intenzione del Gremio mantenere fede alla propria vocazione di tutela e conservazione del patrimonio storico, culturale ed artistico di cui dispone, allo scopo non soltanto di lasciare un’impronta importante nella storia della cultura e delle tradizioni della città di Sassari, ma garantendo ai posteri di poter beneficiare di tale ricchezza.
Oggettivamente il costo è al di sopra delle possibilità materiali di cui il Gremio dei Sarti dispone attualmente e potrebbe disporre in futuro. Per questo è nostra intenzione coinvolgere Istituzioni pubbliche e private in una vera e propria sfida senza precedenti nella storia della città e carica di pregnanza socio – culturale, così come avviene in altre realtà europee dove sono non solo quelle pubbliche, ma soprattutto istituzioni private a farsi carico dei costi degli interventi di recupero dei beni culturali.